
Sorridono divertite, trattengono il fiato per non perdere la posa. Alcune sono giovanissime, altre non ce la fanno proprio a nascondere quel velo di tristezza. Sono italiane ma anche nepalesi, brasiliane e cambogiane. Donne e madri. È a loro e ai diritti violati della maternità che è dedicato “Mothers. L’amore che cambia il mondo”, progetto fotografico nato dalla collaborazione tra il fotografo Fabio Lovino e WeWorld, organizzazione no-profit italiana da tempo impegnata nella promozione e difesa a livello internazionale dei diritti di donne e bambini. Spinta dalla convinzione che per migliorare la vita dei bambini è necessario cambiare le condizioni di vita delle madri, WeWorld ha avviato progetti di sostegno nei paesi più poveri del mondo (Kenya, Tanzania, Benin, Brasile, India, Nepal e Cambogia) promuovendo iniziative per l’istruzione, la salute e la parità di genere.


Il fotografo Fabio Lovino ha attraversato alcuni di questi paesi per dare un volto e una voce a queste donne. Un viaggio lungo un anno che dall’Italia lo ha portato in Benin, Cambogia, Nepal e Brasile. Davanti al suo obiettivo, queste madri hanno aperto i loro cuori e le loro vite raccontando storie di coraggio, difficoltà e diritti violati, ma anche di gesti d’amore trasformati in piccole conquiste quotidiane.
Come Sayni, 33 anni e due figli di 6 e 3 anni. Orfana di madre, con alle spalle un’infanzia resa ancor più difficile dalla presenza di un padre violento e alcolizzato, Sayni ha lasciato la campagna cambogiana per trasferirsi a Phnom Phen con l’uomo che credeva potesse salvarla e che invece non è stato altro che una nuova prigione. Picchiata, lasciata sola, senza soldi e con due bambini da sfamare Sayni confida: “La violenza e gli abusi non dovrebbero essere la normalità. Ho vissuto momenti di terrore e temevo che mio marito volesse fare del male ai nostri figli”.

Dara Sway con suo marito e la famiglia nella loro casa vicino Svay Rieng. Sono agricoltori e hanno ricevuto da WeWorld un aiuto per migliorare la capacità produttiva

Per Fabio Lovino, che nel suo portfolio custodisce ritratti di attori e rockstar del calibro di Al Pacino e Mark Knopfler, confrontarsi con realtà completamente diverse è stata un’esperienza unica: “Ho cercato di approcciarmi a questo progetto senza retorica, in modo puro, quasi con gli occhi di un bambino che per la prima volta vede una cosa nuova, oscurando per un periodo nella mia memoria tutto ciò che sapevo o che avevo già visto su questi 5 paesi. È stato un anno intenso, doloroso, gioioso. Uno straordinario confronto con persone distanti per miglia, ma cosi vicine a noi”.



Un viaggio che si conclude alla Stazione Centrale di Milano, dove in occasione della festa della mamma, dal 6 al 16 maggio, sarà aperta al pubblico la mostra “Mothers. L’amore che cambia il mondo”, curata da Roberta De Fabritiis.



Ad abbracciare l’intero progetto fotografico c’è poi la campagna “Mia Mamma è (anche) una Donna” che WeWorld ha inaugurato nel 2013 chiedendo proprio ai bambini di descrivere le loro mamme, interpretando i desideri, le gioie e le paure che le accomunano. L’identikit di una madre filtrato con gli occhi dei bambini per chiarire, ancora una volta, i diritti delle donne che devono essere tutelati in ogni parte del Mondo.
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